La balbuzie, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è “un disordine nel ritmo della parola per cui il paziente sa cosa vorrebbe dire, ma allo stesso tempo non è in grado di dirlo a causa di arresti, ripetizioni e/o prolungamenti di un suono che hanno carattere di involontarietà” (OMS, 1977).
Si tratta di una difficoltà che insorge solitamente nella prima infanzia e non ha un’unica causa ma deriva dalla combinazione di più fattori (fisiologici, linguistici, psicologici, ambientali) che ne influenzano l’esordio, lo sviluppo e la severità.
Il logopedista può intervenire su questo disturbo in diversi momenti e con approcci diversi, sia nell’infanzia che in età adulta. In un primo periodo si occuperà di osservare le caratteristiche della disfluenza e la presenza di fattori di rischio che possono favorire il perseverare della balbuzie, per poi fornire alla famiglia strategie comunicative utili a supportare il bambino. In altri casi invece potrà intraprendere un percorso di trattamento diretto con il paziente, talvolta lavorando in equipe multidisciplinare con altre figure professionali (come ad esempio lo psicologo).